Area Science Park
Ricerca avanzata
La nuova infrastruttura per lo sviluppo delle nanotecnologie e delle scienze dei materiali 

Prodotti i primi flash di luce di FERMI@Elettra


15.12.2010 -

Prodotti i primi flash di luce di FERMI@Elettra: la nuova infrastruttura per lo sviluppo delle nanotecnologie e delle scienze dei materiali Una notte di grande soddisfazione, quella fra il 13 e il 14 dicembre, per l'equipe di Sincrotrone Trieste. È stata generata, nel lontano ultravioletto, la prima luce di FERMI@Elettra, il nuovo laser a elettroni liberi appena costruito per l'analisi dei materiali e lo sviluppo delle nanoscienze.

 

Questa luce ha la coerenza e l'intensità dei laser più potenti, ma raggiunge energie e lunghezze d'o nda fuori dalla portata dei laser tradizionali. Inoltre è sincronizzabile con le dinamiche interne dei materiali e dei processi da osservare. La tracce dei flash luminosi del laser sono state catturate all'una e ventuno sullo schermo di un rivelatore e accolte, con un applauso, dai fisici e dai tecnologi, che seguono costantemente gli sviluppi di Fermi a partire dalla sua fase di progettazione. Una notevole risonanza si è già avuta nella comunità internazionale degli esperti.


" Il risultato che abbiamo raggiunto - commenta Carlo Rizzuto, presidente di Sincrotrone Trieste - è frutto di un intenso lavoro di squadra che ci visti impegnati dal 2006 e, ultimamente, giorno e notte ed è un traguardo che tocchiamo, non senza una certa emozione. Da oggi FERMI è uno dei quattro laser a elettroni liberi operanti al mondo e - fra questi - è unico per la capacità di sincronizzare la luce con quanto si vuole osservare. Ora il lavoro continua e nelle prossime settimane e mesi ci dedicheremo al miglioramento sempre più spinto delle performance raggiunte, dando inizio al programma sperimentale di FERMI, aperto all'intera comunità scientifica e industriale internazionale".



FERMI è ospitato in un lungo tunnel, di oltre 300 metri, scavato a 5 metri di profondità nella roccia carsica. Funziona accelerando elettroni a una velocità prossima a quella della luce e facendoli poi passare attraverso una catena di dispositivi magnetici che li forzano a seguire un moto ondulatorio, in seguito al quale viene prodotta finalmente la luce. L'i ntensità di questa luce viene amplificata grazie a un delicato processo che ne modula le caratteristiche sino a renderla una sonda controllabile e di incomparabile precisione, con cui osservare le dinamiche dei materiali istante per istante.

 

Gli impulsi luminosi così ottenuti vengono inviati alle camere di misura per illuminare e rivelare la dinamica interna dei materiali di ogni tipo su scala nanometrica e per studiarli e adattarli alle esigenze di sviluppo di nuovi prodotti: ad esempio farmaci, catalizzatori, tessuti, microelettronica, meccanica, energetica, ambiente. Prototipo sviluppato grazie alle competenze italiane, FERMI è stato realizzato con un investimento di oltre 150 milioni di euro integrando contributi europei, nazionali e regionali e con un prestito della Banca Europea degli Investimenti.