25.02.2010 -
E' stato presentato oggi a Trieste in anteprima nazionale il
primo studio di benchmarking internazionale mai realizzato nel
settore della nautica, promosso da AREA Science Park e condotto dal
prof. Andrea Tracogna dell'Università di Trieste.
"I cluster nautici internazionali", questo il titolo dello
studio (pubblicato da Franco Angeli), rappresenta il proseguimento
di una prima analisi dei settori cantieristica e nautica da diporto
del Friuli Venezia Giulia, realizzata nel 2007 e ben presto
diventata importante punto di riferimento per quanti sono impegnati
nel favorire lo sviluppo di questi cluster tecnologici.
Lo studio mette a confronto le caratteristiche strutturali e le
direzioni di evoluzione di alcuni dei principali cluster nautici a
base territoriale esistenti a livello globale: Toscana, Nuova
Zelanda, Florida del Sud, Solent (Regno Unito) e Bretagna
(Francia). Vengono analizzate e valutate le modalità di governance
attuali e in corso di realizzazione, anche al fine di comparare le
politiche pubbliche e private di sostegno allo sviluppo adottate
nei diversi sistemi territoriali (cd. cluster policies).
Dal confronto tra i cluster emerge un quadro piuttosto omogeneo
sia sul piano qualitativo sia sulla tipologia delle problematiche
individuate: sono composti da piccole e medie imprese, spesso
artigiane, che hanno processi di innovazione poco sviluppati. Sul
versante quantitativo, la realtà del Friuli Venezia Giulia risulta
invece sottodimensionata, da due a dieci volte più piccola rispetto
a quella dei competitors considerati, quindi non in grado di
sfruttare possibili economie di scala. Così, ad esempio, si va dal
caso della Florida del Sud, con 15mila imprese attive, circa
155mila addetti e un fatturato di 2,817 miliardi di dollari, a
quello - per stare in Italia - della Toscana con 2.815 imprese,
15mila addetti e 1,5 miliardi di euro di fatturato.
In Friuli Venezia Giulia nel 2009 le imprese attive erano 454
gli addetti 2.720, il fatturato 286 milioni di euro. Dati in
crescita rispetto alla rilevazione del 2006, quando le cifre erano
rispettivamente 332 (imprese), 2.000 (addetti), 211 milioni
(fatturato).
"Questo studio ha consentito di identificare una serie di
possibili linee di intervento a sostegno dello sviluppo delle
produzioni nautiche locali - commenta l'autore Andrea Tracogna,
professore dell'Università di Trieste. Mi riferisco, ad esempio, ad
azioni e interventi di rappresentanza 'politica' delle istanze del
sistema imprenditoriale, a interventi orientati al rafforzamento
della dotazione di capitale sociale e relazionale all'interno del
cluster, a interventi a sostegno dei processi di
internazionalizzazione delle imprese e di supporto allo sviluppo
tecnologico e dell'innovazione.
Inoltre, sono da considerarsi indispensabili interventi volti
alla promozione di nuovi modelli di business e allo sviluppo
organizzativo delle piccole imprese, anche con strumenti di
riorganizzazione finanziaria e di finanziamento dei piani di
investimento. Infine, decisivo appare il sostegno a formazione e
riqualificazione del capitale umano, come pure le azioni volte a
sviluppare e qualificare le infrastrutture e le risorse produttive
fondamentali per il settore della nautica, dagli accessi all'acqua,
alla portualità e alla disponibilità di spazi per gli insediamenti
produttivi".
"Questa analisi comparata dei sistemi di governance fornisce
delle linee guida di grande utilità in questa fase di costruzione
del modello operativo di intervento a favore delle imprese della
nautica regionali - mette in evidenza Livio Marchesini, presidente
di DITENAVE. Vanno tenute in considerazione alcune caratteristiche
peculiari del distretto tecnologico della nautica e della
cantieristica del Friuli Venezia Giulia, ben messe in evidenza
dall'ottimo lavoro del prof. Tracogna e di AREA Science Park. La
rete di relazioni nazionali e internazionali costruita per
realizzare lo studio andrà inoltre ad arricchire il network delle
partnership che il distretto regionale sta consolidando".
Le conclusioni dello studio evidenziano come un'efficace
politica per i cluster nautici appaia sempre più il prodotto di una
serie ampia e articolata di linee di azione e di interventi che
possono essere agevolati dalla presenza di una governance unitaria
in una delle diverse forme riscontrate nel campione (top-down,
bottom-up, a iniziativa pubblica, a iniziativa mista, ecc..).
Superare la naturale frammentazione delle azioni individuali,
integrandole sul piano geografico e delle relazioni di filiera,
consolidare a livello territoriale le tante iniziative che vengono
avviate e, nel contempo, aprirsi alla competizione internazionale e
ai circuiti di produzione di nuova conoscenza, sembra essere
indispensabile per stimolare l'i nnovazione e mantenere elevata la
competitività.
Nel corso della presentazione, tenuta alla Stazione Marittima di
Trieste, seguita da una tavola rotonda tra imprenditori ed esperti
del settore, sono stati inoltre illustrati dal vicepresidente di
AREA Science Park, Francesco Russo, i dati di un'analisi economico
finanziaria realizzata sul cluster nautico del Friuli Venezia
Giulia dalla società di valutazione modeFinance, che completa il
quadro di riferimento delineato dallo studio di Tracogna.
Risulta, in particolare, che l'andamento medio del rating
economico-finanziario delle aziende del settore in regione (in una
scala che va dalla tripla A - massima solidità - alla D), per
quanto presenti una curva decrescente dal 2006 al 2008, si attesti
su valori in linea con la media nazionale, compresi tra BB e B.
"AREA Science Park sta da tempo dedicando risorse ed energie
alle PMI della nautica da diporto e dell'indotto della
cantieristica navale del Friuli Venezia Giulia, a supporto del neo
costituito distretto navale e nautico DITENAVE - sottolinea Russo.
Vogliamo contribuire a mettere a punto linee guida per l'avvio di
azioni mirate, che tengano conto delle iniziative sviluppate con
successo in altre parti del mondo e delle esperienze maturate dal
nostro Centro di Competenza Cantieristica & Nautica".