28.02.2011 -
Arriva da Pordenone un esempio di concreta collaborazione tra
pubblico e privato, in grado di affrontare - e ridurre fortemente -
problemi di grande importanza sociale, quali l'inquinamento urbano
e le sue conseguenze sulla salute dei cittadini. Da un lato la
Pubblica Amministrazione (Ministero dell'Ambiente, AREA Science
Park, Provincia e Comune di Pordenone) pronta a finanziare e
sperimentare tecnologie innovative, dall'altro imprese (STP Srl,
Rhoss Spa) in grado di ideare e ingegnerizzare soluzioni innovative
e all'avanguardia.
Nel mezzo, il continuo sforamento dei tetti di emissione di
PM10* nelle nostre città e l'esigenza di trovare alternative alle
caldaie a combustibili fossili di abitazioni e condomini. Pordenone
ha scelto una via nuova, avviando nel comprensorio scolastico
pubblico "Centro Studi" la sperimentazione della 'pompa di calore
ad alta temperatura'. Zero emissioni in loco. Basse spese di
gestione.
Energia rinnovabile al 70÷75% che può arrivare al 100% con
l'utilizzo di elettricità fornita da pannelli fotovoltaici. Sono le
caratteristiche principali della nuova pompa di calore,
ribattezzata la 'caldaia' che non inquina, in grado di produrre
acqua calda superiore ai 75°C, capace perciò di sostituire le
attuali caldaie da riscaldamento senza la necessità di rifare gli
impianti. Un vero salto tecnologico (breakthrough) nel settore,
un'i nnovazione tutta italiana in corso di brevetto, ideata da STP
(spin-off imprenditoriale di recente insediato nel parco
scientifico triestino) e ingegnerizzata da Rhoss Spa. Il progetto
rientra nel piano di AREA Science Park per la produzione e l'uso
efficiente dell'energia ENERPLAN, cofinanziato dal Ministero
dell'Ambiente.
La sperimentazione vede il concreto sostegno della Provincia di
Pordenone e il supporto del Comune di Pordenone.Le attuali pompe di
calore non possono essere utilizzate con gli impianti di
riscaldamento a termosifone - che costituiscono la maggioranza
assoluta degli impianti urbani - poiché non sono in grado di
erogare acqua riscaldata a temperatura sufficiente.
La nuova soluzione, invece, eroga acqua a circa 80°C e può
quindi sostituire le caldaie esistenti, senza ulteriori interventi
su abitazioni e impianti. L'impianto prototipo installato ha fatto
registrare rendimenti addirittura superiori alle attese - 115 kW di
potenza effettiva, sensibilmente superiore ai 100 kW preventivati -
riscaldando palestra e spogliatoi e producendo acqua calda
sanitaria per il comprensorio scolastico.
L'impianto di Pordenone servirà anche da laboratorio per la
verifica e il miglioramento della tecnologia e delle sue
performance. Questo primo test, molto soddisfacente, rende più
vicino il raggiungimento del principale obiettivo degli ideatori:
sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento tradizionali,
ad esempio nei condomini, con pompe di calore ad alta temperatura.
Una soluzione, questa, che avrebbe molteplici vantaggi.
A cominciare da quelli economici: l'investimento iniziale è
leggermente superiore rispetto all'acquisto di caldaie tradizionali
ma, nel tempo, è compensato dai rilevanti risparmi sulla bolletta:
la spesa sostenuta per l'impianto, di fatto, si ripaga (payback) in
meno di quattro anni.
Dal punto di vista gestionale, i costi di esercizio sono
bassissimi, grazie a esigenze di manutenzione fortemente ridotte e
all'eliminazione di permessi e verifiche amministrative e di
sicurezza. Sul lato energetico, è rinnovabile almeno il 70%
dell'energia necessaria a generare il calore, con ricadute molto
positive sul versante ecologico: zero emissioni in loco, drastica
riduzione dell'inquinamento nelle città.
LE APPLICAZIONI
Il mercato di riferimento primario per la pompa di calore ad alta
temperatura è costituito dagli edifici urbani già esistenti
(condomini, edifici storici, scuole, ospedali, etc.) e da quelli
industriali/commerciali, che, insieme al traffico veicolare,
rappresentano le principali fonti inquinanti delle nostre
città.
Le pompe di calore oggi sul mercato, caratterizzate da
temperature di mandata attestate intorno ai 50°C, non sono
utilizzabili per gli edifici dotati di impianto di riscaldamento
tradizionale. Un limite grave questo, che la nuova pompa HT supera,
grazie ad una temperatura di mandata compresa tra 70 e 80°C e ha un
"Coefficient Of Performance" - ovvero il rapporto tra la quantità
di calore erogato e la quantità di energia elettrica spesa -
intorno a 3.
Si tratta di un vero e proprio salto tecnologico, che, per
sintetizzarlo in una parola, consente di passare dalla "casaklima"
al "condominioklima", con un ambito di applicazione di gran lunga
più ampio e un potenziale di impatto positivo sull'a mbiente assai
elevato, specie nelle città.
I siti che si prestano bene alla sostituzione di caldaie con
pompe di calore ad alta temperatura sono tutti quelli in cui vi è
presenza di fiumi, canali sotterranei o affioranti, pozzi, laghi,
stagni e acquitrini, reti di acquedotti, collettori fognari, mare,
bealere, acqua di falda, cascami termici dai condensatori di
centrali elettriche, acqua di cascame da processi
industriali.Ulteriori informazioni e immagini su