27.07.2011 -
In ogni individuo, la percezione dei quattro sapori fondamentali
(aspro, salato, dolce, amaro) è legata anche a fattori genetici. La
percezione del gusto e, dunque, le nostre preferenze alimentari
sono infatti modulate da specifici geni di cui i genetisti del
progetto MarcoPolo stanno ora cominciando a svelare funzioni,
interazioni e meccanismi in grado di influenzare sia diete di
intere popolazioni che gusti alimentari personali.
I genetisti di MarcoPolo partono domani per l'Armenia (e a
ottobre per la Crimea) dove continueranno i campionamenti iniziati
nel luglio del 2010 lungo la Via della Seta. Anche quest'anno la
spedizione si svolgerà sotto gli occhi di tutti e verrà documentata
giorno per giorno sul sito www.marcopolo2011.it .
MarcoPolo2011 è un progetto ideato e realizzato dall'IRCCS Burlo
Garofolo, da Sissa Medialab e dalla Fondazione Terra Madre, in
collaborazione con AREA Science Park, Dipartimento di Scienze della
Riproduzione e dello Sviluppo dell'Università di Trieste; gode del
patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della
Provincia di Trieste, del Comune di Trieste e dell'Ambasciata
d'Italia a Erevan.
I risultati emersi dai test e dai campionamenti
effettuati
Gusto
È stata studiata la relazione tra 26 geni candidati per il gusto e
le preferenze alimentari, riscontrando diverse associazioni
positive. La più interessante è quella che riguarda un gene, ITPR3,
che sembra essere associato a molte preferenze alimentari con
diversi marker. Questo gene ha la funzione di trasdurre i segnali
intracellulari e sembrerebbe essere implicato nelle preferenze
alimentari in generale.
Inizialmente sono state riscontrate associazioni significative
solo con alcuni alimenti che non sembrano avere relazione tra loro
come i piselli, il pecorino o l'anguria. Tuttavia, andando a
verificare anche le associazioni non significative si è visto che
questo gene sembra essere implicato con effetti simili nelle
preferenze di 35 diversi cibi. Sono state inoltre riscontrate
associazioni significative tra il recettore della capsaicina, la
sostanza che dà il gusto piccante al peperoncino, e il ravanello,
anch'esso piccante. Un'altra associazione positiva è quella tra un
gene dell'olfatto e la preferenza per il tè, particolarmente
plausibile considerato che il sapore del tè è determinato
principalmente da questo senso.
Infine, è stato verificato che il recettore del dolce è
associato sia al vino bianco che alla vodka: è noto, infatti, come
l'etanolo sia in grado di attivare il recettore per il dolce. In
laboratorio si è notato, per esempio, che topi che differiscono per
preferenza al dolce mostrano anche variazioni nella preferenza
all'alcool. Saranno condotti ulteriori studi, anche di tipo
funzionale, per verificare meglio questa ipotesi anche nelle
popolazioni isolate Italiane.
Genetica delle popolazioni
Questa branca studia le relazioni tra gli individui, il loro grado
di parentela e, in definitiva, la loro storia, attraverso il DNA.
In luoghi come quelli lungo la Via della Seta, che per secoli hanno
visto coesistere popolazioni diverse e molto ben caratterizzate
insieme a un movimento continuo di uomini e merci, questo
tipo di indagine può integrare studi di tipo storico, etnografico e
linguistico, aiutando a comprendere quali relazioni abbiano
intessuto i vari gruppi umani nel corso dei secoli. Sono state
analizzate circa 18 comunità, caratterizzato i loro genomi con
circa 700.000 marcatori genetici ed è in via di completamento
l'analisi di questa grande mole di dati.
Tra i risultati preliminari spicca la somiglianza tra le
popolazioni Kazake esaminate (le diverse popolazioni sono in gran
parte sovrapponibili, segno di una mescolanza genetica notevole) e
l'estrema omogeneità di quelle dello Zerafshan in Tajikistan.
Emerge anche che popolazioni etnicamente e linguisticamente
isolate, come quelle del Pamir, stanno oggi perdendo la loro
tipicità: tra i soggetti esaminati spiccano alcuni con genoma
paragonabile al resto della popolazione Tagika e altri
assolutamente unici e peculiari. Ultimo dato degno di nota è
l'assoluta unicità degli Uzbeki di Quarshi, che si staccano
nettamente da tutte le altre popolazioni esaminate.
Udito
La sordità (o ipoacusia) colpisce milioni di persone in tutto il
mondo: generalmente un bambino su mille nasce con problemi uditivi
che compromettono lo sviluppo del normale linguaggio. Le cause
possono essere genetiche (dovute a un'anomalia cromosomica) o
acquisite (dovute a cause infettive, vascolari, degenerative,
autoimmuni, tumorali, iatrogene ecc.). Questa patologia nel 70% dei
casi è di origine genetica e può essere trasmessa secondo diverse
modalità ereditarie: autosomica recessiva (75-80% dei casi),
autosomica dominante, X-linked, mitocondriale. L'eziologia può però
anche essere multifattoriale, riflettendo l'interazione di un vasto
numero di componenti genetiche e ambientali, come nel caso della
presbiausia. Fino ad oggi sono stati raccolti i dati epidemiologici
nei Paesi occidentali, mentre informazioni mancano per molti Paesi
in via di sviluppo.
Nel corso della missione MarcoPolo sono stati reclutati circa
500 individui di età compresa tra gli 8 e gli 84 anni,
sottoponendoli a un questionario anamnestico e a un esame
audiometrico. Dai risultati di questo studio è stata identificata
una prevalenza di sordità che varia tra 9% e il 18%. Tale
percentuale è più alta di quella riportata dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità per i Paesi Europei, ma comparabile con
quella dei Paesi del Sud Est Asiatico. La differenza potrebbe
suggerire che fattori socio-economici e ambientali giocano un
importante ruolo nella prevenzione, identificazione e trattamento
del problema.
I risultati di tutte le analisi svolte vanno ora interpretati
alla luce di ciò che si sa dal punto di vista storico, aiutandoci
così a capire, per esempio, se le differenze culturali,
cristallizzate nelle tradizioni di ogni popolo, sono andate di pari
passo con quelle genetiche o se invece non sempre a un'identità
culturale corrisponde un'identità genetica e biologica. Sul
progetto scientifico è stato realizzato il documentario
"MarcoPolo2010: geni e sapori lungo la Via della Seta" (Carlo
Auriemma - Elisabetta Eördegh, Italia, 2010), che si è aggiudicato
lo scorso maggio a Milano il primo posto nella categoria
"Documentari di Istituti di ricerca scientifica, musei, scuole"
alla XV edizione di "Vedere la Scienza Festival", il Festival
Internazionale del Video, del Film e del Documentario
Scientifico.
Super Quark dedicherà un servizio alla spedizione
MarcoPolo2010 nella puntata in onda domani, giovedì 28 luglio alle
21.10 su Rai 1.