22.07.2013 -
Sviluppo e competitività del territorio al centro dell'incontro
tra il Presidente di AREA Science Park, Adriano De Maio, e il
Sottosegretario all'Istruzione Gian Luca Galletti, in visita questa
mattina al parco scientifico di Trieste. "Ho voluto conoscere da
vicino una realtà che ha un buon nome ben oltre i confini del
Friuli Venezia Giulia - ha spiegato il Sottosegretario nel corso
dell'incontro con il presidente De Maio e i vertici del parco
scientifico.
Le dimensioni delle realtà che compongono il nostro sistema
produttivo spesso non consentono investimenti adeguati in ricerca e
sviluppo mentre, proprio perché alla fine della crisi di questi
anni resteranno competitivi solo coloro che avranno investito di
più in ricerca, occorre rafforzare il nostro impegno. Per questo
credo molto importante l'azione svolta da una realtà come AREA nel
collegare Il mondo dell'impresa a quello della ricerca e da parte
mia intendo trasferire al Governo e alParlamento quanto ho
appreso oggi sulle buone idee e sulle numerose attività in corso.
Mi impegno per questo a lavorare per snellire quanto più possibile
vincoli burocratici che possano ostacolare l'operatività del parco
scientifico, con l'obiettivo di aiutarlo a crescere".
Valorizzare professionalità e competenze presenti in AREA e nel
Friuli Venezia Giulia in termini di ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione è la mission che AREA sta sviluppando attraverso un
rafforzamento dei servizi a supporto di imprese e laboratori
residenti al suo interno e l'allargamento della sua rete di
relazioni, in particolare con il mondo imprenditoriale locale e
nazionale.
"Finora si è operato fondamentalmente secondo un approccio di
'attrattività locale' - ha evidenziato il presidente De Maio.
Bisogna puntare su un modello di 'attrattività aperta', non solo
locale ma anche globale. Questo sarebbe innanzitutto un vantaggio
per il territorio, che potrebbe beneficiare della presenza, anche
temporanea, di gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo e di
nuove iniziative imprenditoriali. Abbiamo bisogno di operare in
sinergia con gli enti locali, ma anche con le istituzioni nazionali
analoghe alla nostra. Occorre che i nostri interlocutori, tra i
quali anche il Governo e il Parlamento, ci percepiscano come un
fattore essenziale di sviluppo. A mio avviso dovrebbe essere chiaro
che un'iniziativa di una certa dimensione non si può replicare in
un numero elevato di casi, perché altrimenti ci si riduce al solito
errore italiano: la dispersione delle risorse e, quindi, un
abbassamento notevole dell'efficacia".