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Virtualizzazione digitale e tecnologie 3D al Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste. 

Il museo amplificato


19.08.2014 -

Il virtual heritage è quel vasto settore che non si esaurisce nell'elaborazione digitale di un bene culturale, ma comprende anche il processo stesso di elaborazione dell'informazione, simulazione e replica che amplifica il bene. L'ingresso inderogabile nell'era digitale del patrimonio e delle attività culturali ad esso connesse apre uno spazio di sperimentazione e dibattito estremamente vasti. A livello internazionale importanti musei, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, hanno dato avvio a campagne di scansione di reperti conservati nei propri spazi e depositi. L'enorme database digitale che si va costruendo non è da intendersi come il fine ma piuttosto un "semilvorato" digitale con cui è possibile alimentare iniziative di disseminazione, divulgazione, ricerca scientifica e condivisione, oltre che naturalmente essere copia e archivio digitale.

 

Idea Prototipi, impresa che opera nel campo delle tecnologie innovative per la lavorazione dei materiali, ha messo ha disposizione le proprie tecnologie di scansione e stampa 3D per una serie di esperimenti su alcuni reperti conservati presso il Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste. In particolare sono state realizzate le copie digitali della punta della piramide denominata Pyramidion (332-30 a.C.) del sacerdote funerario Nes-Nebu-Hotep e dello Stamnos (550 450 a.C.) denomiato Apotesi di Eracle. Del Pyramidon oltre alla scansione e alla restiuzione digitale/virtuale del reperto sono state realizzate due copie a colori in stampa 3D, la prima in scala 1:2 e  la seconda in scala 1:4, entrambe oggi in  mostra presso il Museo Civico di Storia e Arte a disposizione del pubblico che potrà toccarle e osservarle da vicino, monipolandole cosa che non è possibile permettere con iI reperto originale.

 

Dello Stamnos è stata realizzata copia in stampa 3D con tecnologia FDM in ABS che si caratterizza per avere le decorazioni in rilievo mentre sul reperto originale sono dipinte e  bidimensionali. Successivamente sono state eseguite sperimentazioni nel campo delle scienze naturali con la scansione di una serie di fossili.

"Il processo di scansione e post produzione denominato TiQu messo a punto dalla nostra azienda  -  spiega Massimo Agostini di Idea Prototipi -  adotta la tecnologia a luce strutturata, sistema non invasivo che garantisce il rilievo della geometria e della texture superficiale (colore). I campi di applicazione e le possibili declinazioni derivanti dai modelli digitali ottenuti dalla scansione sono numerosi e molti ancora da indagare. La stretta collaborazione con le strutture presenti sul territorio, musei e collezioni private, è un importante momento in cui immaginare prima e sperimentare poi soluzioni inedite e replicabili".

 

Idea Prototipi nasce con una specializzazione  nella lavorazione del metallo e nella progettazione e sviluppo di prodotti industriali per diversi settori: aeronautico, elettrodomestico, medicale, arredamento, ferroviario ecc.. L'aumento delle tecnologie impiegate all'interno dell'azienda ha esteso via via i materiali e i processi utilizzati, passando dalla sola lamiera all'impiego di polimeri negli impianti di prototipazione rapida/stampa 3D. L'attitudine alla sperimentazione di nuovi processi e tecnologie ha condotto Idea Prototipi ad indagare il tema dell'ingengneria inversa e della scansione 3D.

 

"Dopo avere testato e selezionato due impianti di scansione a luce strutturata  - è la considerazione di Agostini - risulta evidente che la maggiore criticità nel dare avvio a questo tipo di attività risieda nella difficoltà di reperire personale formato. Da qui la scelta di insediare i nuovi laboratori di scansione in AREA Science Park per attivare una rete di collaborazione con cui far crescere un sistema di competenze nel vasto mondo del 3D virtuale e fisico, come avvenuto con Arsenal specializzata nella visualizzazione stereoscopica".

 

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