27.09.2013 -
Nautica sempre più verde. E' questa la rotta di un settore che
sta recuperando competitività grazie alla ricerca e
all'innovazione. Da un lato il problema dello smaltimento delle
imbarcazioni a fine vita richiede un maggiore utilizzo di prodotti
"green" a bordo, dall'altro normative internazionali sempre più
stringenti imporranno a breve un aumento dell'efficienza energetica
e la riduzione delle emissioni nocive e della CO2
in atmosfera. Una sfida cui risponde Green Boat
Design, il progetto di ricerca industriale che ha
realizzato un prototipo eco-compatibile di imbarcazione da diporto
a motore, cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia grazie
al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Partner del progetto sono Seaway Technologies srl (capofila),
Alto Adriatico Tecnologia e Sviluppo srl, Centro Ricerche
Plast-Optica spa, Consorzio per l'AREA di Ricerca di Trieste,
Università di Trieste, SISSA e Consorzio per l'Alta Ricerca Navale
RINAVE.
Green Boat è un'imbarcazione di 40 piedi
a propulsione ibrida diesel-elettrica, dotata di celle
fotovoltaiche integrate, illuminazione LED chip on board a
fosfori remoti e gestione integrata dell'energia. La sua
carena è ottimizzata per offrire una minima resistenza
all'acqua. Basalto e lino, materiali di origine naturale utilizzati
per scafo e tuga, costituiscono il 44% in peso dell'imbarcazione.
La loro presenza consente non solo di diminuire l'impatto
ambientale, ma anche di ridurre le vibrazioni a bordo, migliorare
la resistenza meccanica e al fuoco. Il sistema innovativo di
illuminazione permette di gestire l'intensità luminosa e la
temperatura di colore, aumentando il comfort e riducendo i consumi
energetici del 75% rispetto ai comuni faretti alogeni.
I vantaggi che derivano dall'insieme di tutte queste innovazioni
sono considerevoli anche in termini di fabbisogno energetico ed
emissioni, con un taglio del 40% nel consumo di
carburante in propulsione diesel alla velocità di 7 nodi e il
conseguente abbattimento del 40% di CO2. Inoltre,
la propulsione elettrica consente di azzerare le emissioni in porto
e il sistema degli accumulatori alimentati anche dai pannelli
fotovoltaici assicura all'imbarcazione 10 ore e 50 miglia di
autonomia di navigazione alla velocità di 3 nodi. Gli
accumulatori utilizzano litio-polimeri in sostituzione del
tradizionale piombo, aumentando da 300 a 1400 i cicli di ricarica
effettuabili.
Il bello è che tutta questa innovazione, se prodotta in serie,
non incide sul costo dell'imbarcazione, di fatto comparabile con i
modelli presenti sul mercato.