29.04.2009 -
Le fumonisine nel mais rappresentano un serio problema sia per
gli agricoltori che per i consumatori. I produttori a causa della
contaminazione subiscono ogni anno ingenti danni economici.
I cittadini vedono messa a rischio la propria salute vista la
cancerogenicità di queste tossine. In particolare, la fumonisina B1
è stata dichiarata cancerogena dall'Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro di Lione ed il consumo di cereali contaminati è
probabilmente associato allo sviluppo di cancro all'esofago
nell'uomo.
Per l'Italia, secondo produttore europeo di mais, con una
superficie coltivata di oltre 1.1 milioni di ettari e una
produzione che supera i 10 milioni di tonnellate annue (oltre l'80%
per mangimi, il resto per uso umano e per l'industria),
arginare e prevenire il problema è di grande importanza.
Del resto l'Unione Europea ha recentemente emanato dei
Regolamenti che fissano limiti massimi di fumonisine per poter
commercializzare il mais e gli altri cereali, con una soglia per le
farine di mais fissata a 1.4-2 mg/kg (o ppm, parti per milione),
che diventa più elevata (varie decine di ppm) per i mangimi.
La buona notizia è che in AREA Science Park, il parco
scientifico di Trieste, Tecna, una società di ricerca e sviluppo
specializzata in diagnostica alimentare, ha messo a punto un
innovativo kit rapido e di facile utilizzo che permette di
quantificare queste tossine naturali (appartenenti al gruppo delle
micotossine) in 20 minuti. Il kit ha superato il severo vaglio
dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del Consiglio Superiore
per la Ricerca in Agricoltura (CRA).
Le condizioni climatiche italiane sono tali da rendere frequente
la crescita delle muffa che produce fumonisine ed è quindi
necessario controllare rigorosamente i raccolti, misurandone
costantemente il grado di contaminazione. Lo sanno bene, in
particolare, gli agricoltori della Pianura Padana, dove si
concentra oltre il 90% della produzione nazionale.
Con un lavoro durato alcuni anni il CRA e l'ISS hanno studiato
la diffusione delle fumonisine e verificato che, anche senza
disporre dell'HPLC (metodo di riferimento, lento e costoso), i
produttori possono essere messi in condizione di effettuare le
necessarie analisi.
Il kit Celer FUMO sviluppato nei laboratori di ricerca
Tecna ha infatti dimostrato, nel corso di un complesso test
interlaboratorio, di rispondere ai necessari requisiti di
affidabilità e semplicità d'uso, che lo rendono di facile utilizzo
anche per chi non è esperto di test analitici. I risultati dei test
saranno pubblicati dai Quaderni dell'Accademia dei Georgofili.