30.11.2010 -
Capitale intangibile e Profilo dinamico delle attività:
presentati oggi i primi dati della mappatura sugli Entri di ricerca
del Friuli Venezia Giulia Un'indagine per valorizzare la ricerca e
il potenziale scientifico/economico/cognitivo presente sul
territorio regionale: è la prima mappatura del capitale intangibile
e del profilo dinamico della attività delle istituzioni
scientifiche e accademiche presenti in Friuli Venezia Giulia.
I primi risultati dell'analisi condotta su 34 enti di ricerca
(su complessivi 52 presenti) sono stati presentati questa mattina
in AREA Science Park, nell'ambito della IX Conferenza annuale CER -
Coordinamento enti di ricerca, il network delle istituzioni
scientifiche e accademiche con sedi o strutture operative nel
Friuli Venezia Giulia, di cui il Parco Scientifico e Tecnologico di
Trieste è coordinatore.
Per quanto riguarda il 2008 emerge che tra Epr (Enti pubblici di
ricerca), Parchi scientifici e Università sono 8815 gli addetti al
sistema ricerca, di cui 45,9% donne e 54,1% uomini. Il 92,9% sono
italiani e il 7,1% stranieri; l'età media è 39,3 anni; i laureati
sono il 41,9%; i titolari di master o Phd il 13,1%.
La percentuale dei ricercatori sul totale degli addetti è pari
al 46,2%, mentre il 18,8% è costituito da docenti. Il resto del
personale è suddiviso tra amministrativi, tecnici e tecnologici.
Per quanto riguarda il tipo di rapporto di lavoro, il 53,7% degli
addetti ha un contratto a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda il profilo dinamico delle attività sono
state individuate quattro missioni base per Università e Centri di
ricerca: formazione; ricerca per la conoscenza (ricerca non ancora
finalizzata ad applicazioni in ambito produttivo); ricerca per la
competitività dell'industria (ricerca indirizzata a specifiche
applicazioni industriali); ricerca per la competitività del
territorio (ricerca indirizzata allo sviluppo del tessuto
produttivo territoriale nel suo complesso).
Le principali attività svolte da EPR e parchi, valutate in
giorni/uomo, risultano in percentuale così ripartite: 45,6% ricerca
per la conoscenza, 10,5% ricerca per la competitività del
territorio, 10,3% ricerca per la competitività dell'industria, 9,9%
formazione. Con percentuali via via decrescenti ci sono poi le
attività di staff, di gestione strategica e operativa della ricerca
per la conoscenza, della ricerca per la competitività dell'i
ndustria, della formazione e della ricerca per la competitività del
territorio.
Per quanto riguarda, invece, gli atenei di Udine e Trieste, voce
principale è la formazione (45/49%) seguita dalla ricerca per la
conoscenza (35/38%) e dalla ricerca per la competitività
dell'industria (15/19%). La SISSA (Scuola Internazionale Superiore
di Studi Avanzati), a sua volta, presenta una forte polarizzazione
sulla ricerca per la conoscenza con l' 83,3% di giorni/uomo, mentre
la restante parte (16,9%) è dedicata alla ricerca per la
competitività del territorio.
"I numeri confermano la linea alla quale stiamo lavorando -
commenta Roberto Molinaro, Assessore all'istruzione, università,
ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione del Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia - che consiste nel rafforzare in
particolare i parchi scientifici, in quanto attori che possono
avere un effetto traino anche sulle altre realtà del
territorio.
Abbiamo la necessità - per questo i parchi scientifici sono
assolutamente fondamentali - che si rafforzi il rapporto tra la
ricerca e il territorio e quindi che ci sia un livello di
trasferimento di conoscenza e di tecnologie più elevato. E'
importante approfondire la consapevolezza su quello che esprime il
settore della ricerca nella nostra regione ed è questo il motivo
per cui stiamo lavorando anche a un libro bianco che sarà un utile
strumento per definire strategie e priorità".