26.07.2010 -
ENERPLAN è un piano elaborato dal parco scientifico di Trieste
AREA Science Park per la produzione e l'uso efficiente
dell'energia. L'idea di fondo è promuovere l'utilizzo di fonti di
energia rinnovabili e alternative, abbattere i costi della gestione
energetica e, contemporaneamente, ridurre drasticamente le
emissioni nocive nelle applicazioni destinate all'e dilizia di uso
civile, industriale, commerciale e al settore agricolo. Ciò in
prospettiva può anche favorire lo sviluppo di nuove iniziative
industriali, con benefici effetti sulla competitività del
territorio.
Il piano prevede la selezione e la valorizzazione di idee e
imprese innovative nel settore delle energie rinnovabili e del
risparmio energetico mediante la costruzione di impianti
dimostrativi che siano anche laboratori di sviluppo tecnologico e
sperimentazione industriale. Qui università e scuole dell'obbligo,
enti di ricerca, imprese e pubbliche amministrazioni potranno
apprendere e confrontare i risultati tecnici, ambientali ed
economici delle innovazioni proposte.
ENERPLAN è articolato in otto progetti di sviluppo sperimentale,
da applicare agli edifici dei siti del parco scientifico triestino,
che verranno letteralmente "vestiti" di tecnologie che mirano a
migliorarne la gestione energetica, diventando di fatto impianti
pilota. La valenza di ENERPLAN è stata riconosciuta dal Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che, sulla
base di un accordo con AREA, ha deciso di cofinanziarne al 50% i
costi, previsti in 6 milioni e 805mila euro.
"Considero l'accordo con il Ministero dell'Ambiente - afferma il
presidente di AREA Science Park, Giancarlo Michellone - un primo
passo che ci consentirà di realizzare impianti in Friuli Venezia
Giulia e in seguito in Italia e a livello internazionale, man mano
che convalideremo la valenza e la funzionalità delle nuove
tecnologie".
"ENERPLAN è un progetto pilota strategico del Ministero
dell'Ambiente - afferma Corrado Clini, direttore generale del
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare - perché consente
di sperimentare soluzioni innovative nei settori chiave della
produzione di energia da fonti rinnovabili, dell'edilizia
ecosostenibile e del recupero energetico nelle attività produttive.
Le tecnologie e i sistemi di gestione che verranno sviluppati
nell'ambito di ENERPLAN - continua - costituiranno un modello di
riferimento per l'i ntero sistema energetico nazionale, anche in
vista dell'adozione della strategia dell'Italia per la sicurezza
energetica e la riduzione delle emissione".
"L'accordo tra Ministero dell'Ambiente e AREA Science Park è
caratterizzato da obiettivi concreti e iniziative capaci di
generare progetti industriali competitivi in molti settori
strategici per l'economia italiana, dimostrando che la protezione
dell'ambiente è anche un'o pportunità di sviluppo", dichiara il
Sottosegretario all'A mbiente, on. Roberto Menia.
Gli otto progetti di ENERPLAN
Pompe di calore ad alta temperatura
Si tratta di realizzare, in collaborazione con
STP, nuovo spin-off insediato in AREA Science Park, una pompa di
calore di media taglia e ad alta efficienza, in grado di produrre
acqua calda a temperatura superiore a 75°C, capace di sostituire le
attuali caldaie senza la necessità di rifare completamente
l'impianto. Questa innovazione, che rappresenta un salto
tecnologico (breakthrough), è in corso di brevetto.
Cappotto attivo
È un sistema innovativo, anch'esso in fase di brevettatazione,
per la diffusione di caldo e freddo dall'esterno all'interno di un
fabbricato. Oltre alla funzione di isolamento termoacustico, il
cappotto permette la completa eliminazione degli impianti
tradizionali di riscaldamento e raffrescamento, consentendo
risparmi energetici ed economici di gran lunga superiori alle
tecnologie oggi disponibili.
Recupero energetico da cascame di aria
esausta
Questa soluzione trova applicazione negli edifici destinati ad
attività particolari, quali laboratori di ricerca e sviluppo e
ospedali, che necessitano di un ricambio d'a ria forzato molto
elevato. In situazioni di questo genere la maggior parte dell'e
nergia spesa per il riscaldamento e il raffreddamento serve a
condizionare l'aria. Esistono già i recuperatori ad alta/altissima
efficienza, ma il funzionamento per il recupero energetico dipende
dalle condizioni termo-igrometriche esterne. Il sistema proposto
consente, invece, di recuperare sempre il massimo dell'energia,
indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
LIDEA2- Laboratorio Impianto Dimostrativo Energie
Alternative
Il Laboratorio e Impianto Dimostrativo
sull'Energia Alternativa è un impianto di cogenerazione che si
compone di un motore a combustione interna di circa 150 kW
alimentato a metano, accoppiato a un impianto di pannelli
fotovoltaici con una potenza di circa 19 kWe. È prevista
l'integrazione con due diversi sistemi fotovoltaici per la
sperimentazione e la verifica dell'efficienza delle diverse
tecnologie costruttive, in accoppiamento con il cogeneratore, e un
sistema di telegestione per il controllo remoto e l'o ttimizzazione
della connessione dei vari impianti.
Laboratorio/impianto di cogenerazione con microturbine a
gas
Si tratta di un laboratorio di ricerca e sviluppo per impianti
di co e trigenerazione basati su microturbine alimentate a metano.
Se la cogenerazione consente di produrre contemporaneamente energia
e calore, la trigenerazione permette la produzione anche di energia
frigorifera per il raffrescamento degli ambienti.
L'impianto a microturbine alimentate a metano sarà confrontato
con un sistema in grado di produrre pari energia (100 kwh) basato
su un motore a combustione interna alternativo, attualmente in via
di completamento. L'impianto sarà l'unico in Italia che, oltre a
fornire caldo, freddo ed energia elettrica, funzionerà come
laboratorio nel quale confrontare in condizioni reali i due tipi di
cogenerazione.
Il progetto ha grande potenziale applicativo per le necessità di
piccole e medie imprese, ma altri utilizzi sono fin da ora
ipotizzabili. Per esempio, lavorando a "staffetta", un certo numero
di cogeneratori potrebbe all'o ccorrenza fungere anche da gruppo di
continuità in edifici privati o pubblici, quali ospedali o
scuole.
Laboratorio/impianto dimostrativo di illuminazione
stradale a LED
Sarà attuata la sperimentazione di sistemi di illuminazione
stradale e, più in generale, di aree esterne, grazie a corpi
illuminati a LED (Light Emitting Diode) di potenza (Power LED). Si
prevede una fase iniziale di installazione di alcuni punti di
illuminazione per la sperimentazione e la dimostrazione all'i
nterno dei Campus di Padriciano e Basovizza del parco scientifico
e, in una fase successiva, la realizzazione anche nelle zone
circostanti di due " campi prova" dotati di circa ottanta punti
luce ciascuno.
La sicurezza ecologica
Sarà realizzata una stazione di monitoraggio innovativa per il
controllo del territorio e la rilevazione di dati meteorologici e
ambientali in modalità continua wireless. E' prevista una
piattaforma di tipo hardware e software per il monitoraggio in
tempo reale e remoto di dati relativi a sostanze contaminanti,
inquinanti, tossiche in prossimità del luogo di eventuali eventi
calamitosi o situazioni di crisi.
La stazione di monitoraggio integrata e modulare per il
controllo del territorio e la rilevazione di dati meteorologici e
ambientali, sarà sempre in linea e utilizzabile anche in condizioni
difficili, quali la mancanza di alimentazione elettrica e/o reti di
collegamento tradizionali.
Il sistema sarà in grado di trasmettere verso un Centro di
controllo streaming video ad alta risoluzione, gestire audio
half-duplex bidirezionale, assieme a dati meteo provenienti dagli
altri sensori del sistema, per un efficace monitoraggio di siti
distribuiti sul territorio. Molteplici i campi di applicazione:
dalla protezione civile a monitoraggi di ampio utilità per il
benessere del cittadino.
Sistema innovativo di trigenerazione a
biomassa
L'obiettivo è realizzare un impianto pilota innovativo presso
un'azienda viti-vinicola del Friuli Venezia Giulia, in modo da
sfruttare in maniera completa ed efficiente le risorse energetiche
che l'azienda stessa ha a disposizione, attraverso la raccolta di
biomassa proveniente dai suoi terreni, rendendola completamente
autosufficiente dal punto di vista dei fabbisogni di energia
primaria.
Si vuole così favorire la diffusione capillare di sistemi
distribuiti di generazione di energia con nuovi impianti di piccola
taglia, più flessibili e in grado di garantire elevata modularità,
brevi tempi d'installazione, basse emissioni e alti rendimenti, con
conseguente riduzione dei consumi di energia primaria.