02.11.2011 -
di Laura Ramacci
Sabrina Strolego, triestina di origine friulane, è tra i
soci fondatori della Ergolines Lab srl, società nata in AREA, che
dal 2003 opera nel settore dell'acciaio. Ergolines Lab ricerca,
sviluppa e produce sensori, macchine elettriche e sistemi speciali
per il controllo automatico dei processi siderurgici e della
qualità. La società si è affermata sui mercati internazionali e
Sabrina Strolego ne è Amministratore unico.
Raccontaci la tua storia imprenditoriale e perché
hai deciso di diventare imprenditrice.
Nasce da un'idea, un'intuizione che immediatamente ho
desiderato realizzare, rendere concreta. Dopo aver
reso reale il mio progetto, giorno dopo giorno, la voglia di
migliorarlo è stata sempre uno stimolo vitale che ha fatto crescere
l'azienda nel tempo. Quindi credo che inevitabilmente
questa mia volontà di creare mi abbia trasformata
nell'imprenditrice di oggi, sempre attenta però a guardare avanti.
Penso che ognuno di noi abbia un progetto di vita da realizzare ed
il mio era questo.
Chi ti ha incoraggiato e chi scoraggiato nelle
fasi iniziali?
Mi ha molto incoraggiato mio padre, pur sapendo che con
questa scelta avrei lasciato il mio lavoro con lui, che è un
imprenditore di un settore diverso. Mi ricordo che quando lo
informai di questa decisione mi disse: "È giusto che tu segua la
tua strada e, se ci credi veramente, sarà un successo. Comunque,
sarà stata una grande esperienza". Non ho ricordi di chi mi ha
scoraggiato, anche perché se qualcuno lo ha fatto non l'ho
ascoltato.
L'azienda che tu rappresenti sta avendo risultati
molto importanti a livello internazionale. Quali sono i vostri
fattori di successo e quanto è importante la ricerca e
l'innovazione?
Ritengo che il principale fattore di successo sia
l'attenzione alle specifiche esigenze del cliente, che noi seguiamo
in modo personalizzato durante l'intero processo di sviluppo del
prodotto, dalla trattativa iniziale fino alle fasi di assistenza
post vendita. Abbiamo deciso di adottare la filosofia aziendale di
offrire un prodotto/servizio customizzato. In questo modo ogni
prodotto è unico e il cliente si sente tale.
La ricerca e l'innovazione sono elementi fondamentali per
un'azienda come la nostra che, per strategia, ha scelto di lanciare
sul mercato un nuovo prodotto ogni 18 mesi. Del resto, per avere
successo l'innovazione è necessaria non solo per competere, ma
anche per anticipare la concorrenza.
Quanto è stato difficile per una donna 'farsi
strada' e conquistarsi il rispetto in un settore molto
maschile?
Sembrerà strano ma io non ho avuto difficoltà a farmi
strada. Ho sempre percepito rispetto da parte degli interlocutori
uomini che ho incontrato. È un dato di fatto che, come
in tutti i settori 'di comando', anche nell'ambiente
imprenditoriale prevalgono gli uomini, e che, da millenni, le donne
sono 'relegate' a ruoli secondari. Però credo che anche noi donne
abbiamo una responsabilità in questo, perché non crediamo fino in
fondo a quello che facciamo e spesso ci confrontiamo in modo
sbagliato.
Voglio dire che, a volte, siamo noi stesse a consentire
agli uomini di occupare i 'nostri spazi di leadership', avendo
difficoltà ad esercitarla e difenderla con determinazione.
redo che il segreto sia: non tradire mai se stesse e il
proprio progetto, qualsiasi cosa accada!
Come selezioni i tuoi collaboratori e che tipo di
leader sei?
La parola leader deriva da "leading" e vuol dire,
ricordando l'antico appellativo vikingo, "condurre, guidare".
Indica una persona che ha una rotta da seguire e "conduce" gli
altri a condividere questa rotta. Così, quando scelgo i miei
collaboratori cerco di capire se sono pronti a seguire la rotta
dell'azienda. Mi piace sentire che fanno parte del progetto
aziendale e che sentano che il progetto sia anche loro.
Cosa suggeriresti a una donna che sta sognando di
creare una sua impresa in questo momento di
crisi?
Le suggerirei di non preoccuparsi della crisi perché le
crisi fanno parte del mercato, come della vita. Ciclicamente ci
saranno sempre alti e bassi. Le direi di credere fermamente in
quello che sta facendo per realizzare il suo sogno e, una volta
realizzato, di non smettere mai di sognare!
Tu oltre a guidare un'azienda, sai pilotare un
aereo e andare a cavallo molto bene. Insomma sei una donna
coraggiosa. Ma ti capiterà ogni tanto di avere paura di
qualcosa?
Essere coraggiose non vuol dire non aver paura di niente.
Credo che la paura sia uno stato interiore che non ci appartiene
naturalmente, che è indotto da noi stessi, da ricordi o situazioni
che non abbiamo saputo affrontare perché impreparati. Da questa
convinzione, quando ho paura di qualcosa, penso che troverò,
cercandola con attenzione, la soluzione… Perché, una soluzione, c'è
sempre!