14.11.2012 -
Cinquant'anni fa il caso Ippolito scosse la politica e la
comunità scientifica in seguito al processo e alla condanna di
Felice Ippolito, principale protagonista della politica nucleare
italiana. Un anniversario che offre l'occasione per analizzare lo
stato della ricerca nel nostro Paese e per ripensare il ruolo della
scienza e della cultura tecnologica nella società di oggi.
E' questo l'obiettivo del convegno "Il nucleare in Italia nel
secondo dopoguerra. Ricerca, cultura e politica", organizzato da
Elettra-Sincrotrone Trieste e dalla Scuola Dottorale in Scienze
Umanistiche con il sostegno del Dipartimento di Studi
Umanistici dell'Università di Trieste, che si articolerà in due
giornate: giovedì 15 novembre al Museo Revoltella e il giorno
successivo al Museo Sartorio. Riunendo per la prima volta i
maggiori esperti italiani sul tema, l'evento vuole fornire una
panoramica storica e scientifica ma soprattutto favorire l'incontro
tra diverse discipline. Passando dalla prospettiva
tecnico-scientifica a quella politico-economica e sociologica, si
proporrà una riflessione sul ruolo centrale che le vicende dei
comitati nucleari e dei loro protagonisti hanno avuto nel
configurare quel particolare modello di "modernità" che si è
affermato in Italia nei decenni successivi.
"Il nostro intento - conferma Guido Abbattista, direttore della
Scuola Dottorale in Scienze Umanistiche - è mostrare quanto sia
essenziale il dialogo tra discipline scientifico-sperimentali e
scientifico-umanistiche, per superare non più difendibili
contrapposizioni tra saperi, che si misurano sempre e comunque, pur
con metodi diversi, con lo studio di fenomeni della natura,
dell'uomo e della società". A chiudere il convegno, in una tavola
rotonda aperta al pubblico e moderata dal giornalista scientifico
Fabio Pagan, tre noti studiosi si confronteranno venerdì 16 sul
tema "Il caso Ippolito. Cinquant'anni di polemiche sul nucleare in
Italia" (a partire dalle ore 15, nella sala conferenze del Museo
Sartorio).
"Una riflessione - aggiunge Carlo Rizzuto, Presidente di Elettra
- Sincrotrone Trieste - sulla vicenda umana di Felice Ippolito,
grand commis dei comitati nucleari e intellettuale del proprio
tempo, ma suoprattutto sul significato che la sua vicenda ebbe
nell'influenzare la politica del nucleare civile nel nostro
Paese".
Interverranno alla tavola rotonda Giovanni Battista Zorzoli,
ingegnere nucleare di Ises (International Solar Energy Society
Italia) e testimone diretto del dibattito che si svolse sul tema
dei comitati nucleari negli anni Cinquanta; Massimo Sepielli,
fisico e responsabile degli archivi Enea (Agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile);
Renato Giannetti, storico dell'economia e dell'impresa
dell'Università di Firenze.