Area Science Park
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Scoperta dei ricercatori dell’ICGEB guidati da Mauro Giacca pubblicata su Nature 

Riparare il cuore infartuato con molecole di microRNA


05.12.2012 -

Una serie di piccole molecole di rna sono in grado di stimolare la riparazione cardiaca rimettendo in moto le cellule del cuore. È quanto emerge da uno studio realizzato dall'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) nell'AREA Science Park di Trieste.

 

Il gruppo di ricerca, coordinato da Mauro Giacca, è composto da Ana Eulalio, Miguel Mano, Lorena Zentilin e Serena Zacchigna, dell'ICGEB, e da Matteo Dal Ferro e Gianfranco Sinagra, del Centro Cardiovascolare dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste. Si tratta di una scoperta potenzialmente rivoluzionaria che consiste nell'identificazione di una serie di piccole molecole di RNA (microRNA) in grado di stimolare la riparazione cardiaca rimettendo in moto le cellule del cuore.

 

Cercare di riparare i cuori danneggiati da patologie cardiache o dall'età, oggi rappresenta uno degli obiettivi più importanti della ricerca medica. Condizioni come l'infarto del miocardio e lo scompenso cardiaco stanno assumendo dimensioni epidemiche a livello planetario: una persona su tre muore a causa di una patologia cardiovascolare; 15 milioni di nuovi casi di scompenso cardiaco vengono diagnosticati ogni anno, di cui l'80% causati dall'ischemia dopo infarto; la terapia e l'ospedalizzazione dei pazienti costa il 2% del prodotto interno lordo dei Paesi industrializzati, ma i farmaci disponibili sono essenzialmente quelli sviluppati fino agli anni '90.

 

Il problema chiave delle patologie cardiache e' dovuto all'incapacità delle cellule del cuore, nel corso della vita adulta, di proliferare e quindi di rigenerare il tessuto contrattile quando questo viene danneggiato, tipicamente dopo un infarto.

 

Tramite uno screening robotizzato, il team dell'ICGEB ha analizzato la funzione di tutti i microRNA (piccole molecole di RNA con funzione regolatoria) codificati dal genoma umano, scoprendo che 40 di questi sono in grado di stimolare la proliferazione delle cellule adulte del cuore. Alcuni di questi microRNA sono proprio quelli che sono normalmente attivi durante lo sviluppo embrionale, quando il cuore si forma, e quindi le sue cellule sono ancora in grado di replicarsi, ma la loro espressione poi si spegne immediatamente dopo la nascita.

 

Quando questi microRNA vengono somministrati ad un cuore che ha subito un infarto, questi sono in grado di rimettere in moto la replicazione dei cardiomiociti e quindi stimolare la riparazione del danno non attraverso la formazione di una cicatrice (come avviene normalmente) ma promuovendo la formazione di nuove cellule cardiache, senza necessitare di cellule staminali.

 

Di fatto, questa è la stessa modalità con cui si ripara il cuore delle salamandre e dei pesci, modalità persa dai mammiferi durante l'evoluzione. La scoperta di questi microRNA potrebbe avere straordinarie valenze applicative: essi potrebbero essere sviluppati per produrre veri e propri farmaci che, inoculati dal cardiologo nel cuore subito dopo l'infarto o nei pazienti con scompenso cardiaco, stimolano la rigenerazione di porzioni del cuore riparando quindi le parti danneggiate.

 

L'articolo che descrive la ricerca è stato pubblicato su "Nature", che ha dedicato alla scoperta dei laboratori triestini un 'full article' con un editoriale di accompagnamento.

 

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21.05.2012 - Molecole di Rna per la rigenerazione cardiaca