25.05.2012 -
Sono circa 205 milioni gli europei che vivono nelle regioni
costiere. Di questi ben 5.6 milioni lavorano nell'ambito
dell'economia del mare. Un numero che dà l'idea di quanto sia
importante questo comparto per il sistema economico continentale.
Non a caso ogni anno la Commissione Europea promuove l'European
Maritime Day. L'edizione 2012, patrocinata dalla Presidenza
danese dell'Unione Europea e ospitata per il terzo anno consecutivo
in AREA Science Park, a Trieste, è stata l'occasione per discutere
di sviluppo e sostenibilità. Partendo dall'idea che per una
crescita sostenibile è necessario un approccio integrato che
includa diversi ambiti produttivi e richieda il coinvolgimento dei
policy maker, esperti del settore e stakeholder
europei, nazionali e locali si sono confrontati su esperienze e
problematiche comuni.
In questo periodo di crisi generale il comparto del mare può
giocare un ruolo centrale nella crescita dell'Europa. La
Presidenza Europea di turno, danese, sta puntando sul concetto di
"quality shipping" che si esplicita in tre diversi temi tra loro
interconnessi: sicurezza per le navi, buone condizioni di lavoro e
protezione dell'ambiente. Sono questi i cardini su cui
costruire una politica condivisa e basata su norme
internazionali.
Altro tema centrale è quello del trasporto marittimo. Secondo
l'International Maritime Organization, a livello mondiale, il
90% della merce viaggia su nave producendo meno del 3% delle
emissioni globali di CO2 (il 27% delle emissioni totali è prodotto
dal settore trasporto). Investire in nuove tecnologie green
significa ridurre ulteriormente l'impatto che questo tipo di
trasporto può avere sull'ambiente, creando allo stesso tempo nuovi
posti di lavoro.
All'evento triestino ha preso parte, tra gli altri, Giorgio
Gallizioli, della direzione MARE della Commissione Europea che ha
illustrato l'Integrated Maritime Policy (IMP), un piano strategico
europeo che supporta la sostenibilità nello sfruttamento di mari e
oceani e promuove decisioni coordinate, coerenti e trasparenti. Il
comparto deve affrontare numerosi problemi: dallo spazio marino che
si riduce all'aumento dell'inquinamento, dalle attività illegali
alla mancanza di una politica comune e un'autorità unica. L'IMP
cerca di proporre specifiche soluzioni a questi problemi con due
obiettivi principali: tagliare i costi e aumentare l'efficienza e
creare crescita e posti di lavoro. Nel triennio 2011-2013 l'UE ha
stabilito un programma di supporto per l'integrazione e lo sviluppo
dell'IMP; con l'idea di istituire, tra le altre cose, un fondo per
il mare e la lavorazione del pesce. Nella pianificazione è previsto
l'intervento su macro aree come per esempio la regione
adriatico-ionica.
La conferenza è stata organizzata in collaborazione con DITENAVE
(Distretto Tecnologico Navale e Nautico del Friuli Venezia Giulia)
nell'ambito delle attività del progettoMare FVG (www.progettomare.fvg.it),
il polo formativo per lo sviluppo dell'economia del mare,
finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il
cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo. Dall'avvio delle
attività, novembre 2010, sono stati oltre 100 i corsi organizzati e
più di 600 le persone che hanno preso parte ai diversi percorsi
formativi. Per la terza e ultima annualità del progetto sono
inoltre in programma più di 40 percorsi formativi tra corsi
di base e post diploma, work-experience e corsi post laurea
dedicati a chi studia, cerca lavoro o è in mobilità. Saranno infine
organizzati seminari tematici e corsi di aggiornamento per
accrescere le competenze di chi opera nel settore.