09.07.2012 -
Nel mondo si consumano più di 10.000 litri di latte al secondo.
Questo alimento presente nella dieta dell'uomo sin dai primi mesi
di vita e fondamentale per le sue proprietà nutritive, può essere
tuttavia causa di reazioni allergiche o intolleranze. Secondo il
Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della
Salute, l'intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto nel
latte, è piuttosto comune, molto diffusa in Asia e in alcune
regioni dell'America. In Europa, è più frequente nelle aree
mediterranee, tra cui l'Italia, e meno nei Paesi nordici. I più
recenti studi scientifici dicono che la causa di questo fenomeno
vada ricercata nella genetica.
"Di solito un adulto dà per scontato che bere il latte non crei
problemi, ma solo benefici - afferma Paolo Gasparini, genetista
medico e referente scientifico della G&Life, azienda insediata
in AREA Science Park. In realtà la digeribilità del lattosio è il
risultato di una mutazione nel gene della lattasi". Questa
mutazione, comparsa tra i 10.000 e i 6.000 anni fa in alcune zone
geografiche, quando l'uomo ha iniziato a integrare il latte
nell'alimentazione, era assente nei primi agricoltori europei, come
dimostrano le analisi fatte sul DNA estratto da scheletri umani
risalenti al Neolitico.
L'intolleranza al lattosio è principalmente dovuta al deficit di
produzione delle cellule intestinali del duodeno della lattasi,
enzima deputato alla scissione del lattosio in glucosio e
galattosio; si manifesta con disturbi gastroenterici che compaiono
all'ingestione di alimenti contenenti questo zucchero. Diventa
quindi fondamentale verificare in modo rapido e semplice se si è
predisposti a tale patologia. Per rispondere a questa esigenza
G&Life, azienda che opera nei settori di nutrigenetica e
genetica applicata alla nutrizione, ha elaborato un test per
riscontrare l'intolleranza al lattosio. Si chiama test g-lacto (http://www.genex.me/profilo-glacto.php),
non è diagnostico, tuttavia permette di conoscere la propria
predisposizione, che nel 95% dei casi porta a un'intolleranza. È
composto da un kit contenente l'occorrente per prelevare un
campione di saliva. Una volta seguite le istruzioni, il tutto va
spedito presso i laboratori di G&life, dove viene
analizzato.
L'idea di realizzare un test rapido e alla portata di tutti è
nata dai risultati emersi dalle analisi genetiche effettuate nei
laboratori di G&Life. "L'analisi dei nostri dati ha confermato
che la frequenza di non-persistenza della lattasi è molto alta -
sottolinea Gasparini - Il 60% dei soggetti analizzati è risultato
predisposto all'intolleranza. Tuttavia il dato più eclatante è che
il 75% di coloro che sono predisposti non sanno di esserlo: i
sintomi sono così variabili che non sono spesso sufficienti a far
sospettare un'intolleranza."