05.08.2014 -
I farmaci che utilizziamo normalmente sono
testati e realizzati per un ampio gruppo di persone. Ma siamo certi
che siano efficaci su tutti allo stesso modo? Siamo davvero così
uguali? La genetica ci dice il contrario: nel nostro DNA sono circa
103.480.000.000 le possibili combinazioni che
garantiscono la nostra univocità e influenzano anche la nostra
salute. Determinano, ad esempio, la predisposizione ad alcune
malattie e la nostra risposta a farmaci e terapie. Per questo, da
alcuni anni, il mondo della ricerca si sta focalizzando su un nuovo
tipo di medicina, pensata per il singolo paziente, la cosiddetta
medicina personalizzata.
In Friuli Venezia Giulia a muovere i primi passi
in questa direzione è stato D.NAMICA, un progetto cofinanziato dal
POR FESR 2007 - 2013 Obiettivo Competitività regionale e
Occupazione del Friuli Venezia Giulia, che coinvolge nove partner
(tra enti di ricerca e aziende) coordinati da Insiel Mercato.
D.NAMICA ha ideato e sviluppato un prototipo di
cartella clinica di nuova generazione, una piattaforma che integra
informazioni genetiche e cliniche in un unico luogo e le rende
immediatamente disponibili ai medici. "Arricchire le cartelle
cliniche con dati genetici vuol dire fornire ai medici una maggiore
completezza dell'informazione disponibile che potrebbe indirizzare
il paziente verso una più adeguata scelta terapeutica, in base alle
sue caratteristiche molecolari" spiega Devis Pascut, ricercatore
della Fondazione Italiana Fegato Onlus, tra i partner scientifici
del progetto.
All'interno di D.NAMICA sono stati avviati tre
progetti pilota nell'ambito di malattie con una chiara componente
genetica, quali la cardiomiopatia dilatativa in ambito
cardiovascolare, il tumore al fegato in campo oncologico e
l'atrofia muscolare spinale (SMA) per quanto riguarda le malattie
neurodegenerative.
La Fondazione Italiana Fegato Onlus ha
coordinato la sperimentazione pilota sul tumore al fegato, la
quinta causa di morte per tumore in Italia. In passato sono già
stati proposti dei modelli di classificazione del tumore al fegato
in base alla caratterizzazione genetica di campioni di tessuto.
Questo modello è applicabile soltanto previa biopsia. Lo studio
svolto all'interno di D.NAMICA ha sostituito le indagini invasive
con un semplice prelievo di sangue. A completamento dello studio,
le informazioni genetiche raccolte saranno messe in correlazione
con le caratteristiche tumorali - ad esempio dimensioni e velocità
di crescita -, la risposta alla terapia e la sopravvivenza.
"La diversità genetica riscontrabile da paziente
a paziente pone l'esigenza, non più procrastinabile, di attuare un
tipo di medicina personalizzata. Le differenze nel DNA degli
individui spesso influenzano la gravità di una malattia, ma anche
la risposta dei pazienti a farmaci e terapie - evidenzia Renata
Lonigro, responsabile del gruppo di Neurogenetica dell'Università
degli Studi di Udine e capo del progetto pilota sulla SMA - nella
nostra sperimentazione pilota abbiamo realizzato una banca dati
genetica per caratterizzare i pazienti e comprendere meglio la
risposta farmacologica o la severità della manifestazione
patologica".
D.NAMICA ha rappresentato un caso esemplare di
cooperazione in Friuli Venezia Giulia nell'ottica dell'innovazione.
"Uno dei punti forti del progetto è stata la possibilità di mettere
in rete e far dialogare partner così diversi, uniti da uno scopo
comune - commenta Lorenzo Giollo, project manager di Insiel
Mercato - si tratta di un buon esempio di come promuovere e
realizzare un sistema di innovazione efficace sul territorio".
I partner del progetto sono: Insiel Mercato
(capofila), IGA Technology Services, Nuvon Italia, Fondazione
Italiana Fegato Onlus, SISSA - Scuola Internazionale Superiore di
Studi Avanzati, Università degli Studi di Udine, Friuli
Innovazione, Istituto di Genomica Applicata, Azienda Ospedaliero -
Universitaria "Ospedali Riuniti" di Trieste