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A Bruxelles (5 e 6 Marzo 2015) due giorni di dibattito scientifico nell'ambito del progetto europeo Atopica 

“Pollen is in the air: invasive plants and allergy in our changing environment ”


17.02.2015 -
Biologi cellulari e molecolari, immunologi, allergologi, dermatologi, fisici, esperti del clima, della qualità dell'aria e dello sfruttamento del suolo. Esperienze e discipline scientifiche diverse unite, per la prima volta in Europa, in un unico team con due grandi obiettivi: studiare il fil rouge che unisce le allergie da polline, i cambiamenti climatici su scala locale e globale, la qualità dell'aria e lo sfruttamento del suolo e fornire conoscenze ed evidenze scientifiche utili ad affrontare le sfide di salute e ambientali imposte all'Europa delle specie aliene invasive. A presguirli il team del progetto europeo Atopica i cui risultati saranno presentati a Bruxelles, in Belgio, presso il Comitato delle Regioni.

 

Nel corso del workshop si parlerà di come l'evoluzione del clima, lo sfruttamento del suolo e  l'inquinamento dell'aria influenzano la diffusione della pianta infestante Ambrosia artemisiifolia, comunemente nota come ambrosia, e delle sue conseguenze sulla salute umana. Sono in programma interventi scientifici degli esperti coinvolti nel progetto Atopica e non solo. A Bruxelles gli scienziati incontreranno giornalisti, decisori politici, membri del parlamento, parti interessate e cittadini.

È possibile registrarsi all'evento, su www.atopica.eu/conference. La registrazione e la partecipazione alla conferenza sono gratuiti.

 

Per saperne di più su Atopica

Ambrosia artemisiifolia è una pianta erbacea annuale originaria del Nord America. A partire dagli Anni '40 ha cominciato a diffondersi anche in Europa, dove oggi si propaga a ritmo incalzante. In concomitanza, aumentano i casi di allergia.

 

«I cambiamenti climatici previsti nella Regione Europea per diversi decenni a venire probabilmente favoriranno il diffondersi di specie invasive come l'ambrosia» afferma la coordinatrice del progetto, la dottoressa Michelle Epstein della Medizinische Universität Wien, illustrando una delle principali conclusioni alla quale si è giunti grazie ad Atopica. Il progetto ha visto coinvolti, accanto a Epstein, esperti appartenenti a sette diversi Paesi dell'EU: Austria, Francia, Regno Unito, Germania, Belgio, Italia e Croazia.

 

Atopica ha integrato modelli quantitativi fisici e statistici sui cambiamenti climatici e sulla qualità dell'aria con dati clinici ottenuti studiando coorti di bambini e di anziani.

 

I partner italiani sono tre: per le indagini molecolari sulle coorti, da Milano, l'Università Vita-Salute San Raffaele con un gruppo di ricercatori guidati da Dejan Lazarevic, per gli studi sul clima l'International Centre for Theoretical Physics (Ictp) Abdus Salam di Trieste con il team coordinato da Filippo Giorgi e, sempre da Trieste, per la disseminazione dei risultati della ricerca Promoscience Srl, impresa insediata in AREA Science Park specializzata in soluzioni ICT, grafica e comunicazione scientifica.

 

«È necessario sviluppare in Europa una maggior consapevolezza delle specie invasive come l'ambrosia, e strategie sostenibili volte a controllarne e ridurne la diffusione al fine di salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini europei» così conclude Epstein invitando tutti gli interessati a Bruxelles, alla conferenza.

 

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